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Un Amore

3.7 7.4

Immaginatevi una serata in compagnia dei vostri amici, ma quelli veri. Quelle serate seduti attorno ad un tavolo pieno di vino, magari dopo una cena a base di cacio e pepe ed abbacchio arrosto, giusto per rimanere in tema romano. Quelle sere dove a parlare non è la bocca, ma il cuore, e con grande semplicità e spontaneità ci si racconta come stiamo, cosa facciamo e in che modo stiamo affrontando la vita in questo preciso momento. Così vengono fuori sia aneddoti presenti, ma anche storie di vita passata, dove, nella loro disarmante semplicità, si toccano i temi più profondi. Uno su tutti: l’Amore.

Ecco, ascoltare Un Amore, è un po’ come sedersi a tavola, o meglio al bar, assieme a Marcello Newman & CO ed ascoltarli raccontare le loro storie personali ma che, a poco a poco, diventano pure le tue storie personali.

Sono passati ormai quattro anni dall’album d’esordio di Marcello e il mio amico Tommaso, quattro anni che hanno portato alcuni membri della band in diverse parti d’Europa, chi a Londra, chi a Dresda e chi invece rimasto a Roma; ma è proprio Roma città a fare da collante e ad ispirare la maggior parte dei contenuti di Un Amore.

E così, ascoltare la voce particolarissima (dove l’aggettivo particolare è inteso nell’eccezione positiva del termine) di Marcello Newman duettare con quella altrettanto particolare di Adelaide Albinati, porta a vagare tra storie di università, amori infranti e periodi passati all’estero, dove l’unica compagnia erano i dischi dei The New Pornographers e la voce di Neko Case, per poi ritornare a serate romane a bere vino alla spina (Non è il top). Qui il climax finale rasenta il capolavoro contemporaneo del pensiero giovanile: se fare l’amore non è più amare / un altro anno di merda, il giorno peggiore / 20 anni di merda che torno ad amare /il vino di merda ti rende migliore/ ma non mi va – Applausi –

Altra nota positivissima di quest’album  sta nella grande maturità ed eterogeneità musicale che il gruppo ha raggiunto: violino, chitarra, violoncello, basso e batteria alternano pezzi veloci e quasi genuinamente rock, a grandi melodie nostalgiche, come il gran finale di Una domenica al mese

Insomma, Marcello e il mio amico Tommaso sono la riconferma di una genuinità musicale mista ad una semplicità comunicativa che ci ha fatto innamorare di un certo tipo di musica, fatto anche di schitarrate romantiche nei salotti di casa. 

 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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