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ALBUM DEL MESE: “Please don’t be dead” – Fantastic Negrito

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È il mese di giugno, finisce la scuola ed è il momento di consegnare la pagella.
Mentre aspettiamo con impazienza di ascoltare con calma le prove di Ritmo Tribale e Alice in Chains (anticipate da due singoli pazzeschi), registriamo che Fantascic Negrito indubbiamente è uno che ha studiato. “Please Don’t be dead” è un album colto, che ha radici profonde che lo ancorano saldamente alla tradizione della musica nera.
Si sente scorrere il Mississipi tra le tracce dell’album e tutto il blues delle origini, ma resta un lavoro moderno, che tiene conto di tutta la storia e l’evoluzione della black music: dal soul e dall’r&b della Motown al rap, dal rock ‘n roll al funky, passando per il gospel e il jazz… il tutto condito da un’hendrixiana tempesta elettrica, che non guasta mai.
Un chiaro esempio di questo è il singolo “plastic hamburgers”, che ha aperto le danze.

Ma il brano che più mi è piaciuto è il lento “Cold november street”, a metà tra un canto delle piantagioni e un sofferto blues, con una coda finale rabbiosa e potente.

Il Nostro ha imparato la lezione dei suoi padri e l’ha rielaborata in uno stile originale ed efficacissimo.
E quando i bluesman neri si ricordano chi sono e suonano di conseguenza, lo spettacolo è assicurato!

Ma chi diavolo è Fantastic Negrito!? Il suo vero nome è Xavier Dphrepaulezz, figlio di migranti musulmani. Fin da giovane si innamorò della musica e studiò a fondo le sonorità della musica nera americana e il suo grande impatto come strumento di denuncia sociale. Negli anni ’90 entrò nelle grazie del manager di Prince che gli propose un contratto milionario con una major. Dopo un grave incidente, però, che gli costò tre settimane di coma, decise di mollare tutto e ricominciare da capo.
Anni fa si è rifatto un nome con l’album “The last days of Oakland” (vincitore di un Grammy per la categoria “miglior album blues contemporaneo”) e aprendo i concerti di Chris Cornell ed ora, con quest’album, sta dimostrando di essere nuovamente in gran forma.
Ascoltare per credere.

Brian

Amo mangiare, bere, dormire e... Cosa mi distingue da un grosso orso? Pochi peli e l'amore per la musica. Genere preferito? Femminile, naturalmente! PS: sono marito, padre e professore, ma questa è un'altra storia...

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