Skip to main content

COMUNISTI COL ROLEX

1 2

Ho provato ad ascoltare Comunisti col rolex con tutta la buona volontà del mondo, cercando di essere imparziale e non partendo quindi prevenuto sul fatto che di sicuro da due menti così non sarebbe mai potuto uscire nulla di buono.

Cuffiette inserite, scatoletta di Imodium a portata di mano e si comincia.

La prima roba che mi ha fatto incazzare è che il titolo è scritto COL ROLEX e non CON IL ROLEX, però questi son problemi miei.

Allora, poche e concise considerazioni.

I due personaggi in questione (da qualche parte ho letto che sono stati definiti i portabandiera dell’hip hop italiano e a momenti cadevo dalla sedia), hanno scelto una strada musicale vincente, ovvero quella dell’unione dell’hip hop/rap al pop vero e proprio, strada che già il buon vecchio J-Ax aveva intrapreso alle origini e ora il fido discepolo Fedez, riprende. In realtà Fedez non più discepolo ma buon samaritano che raccoglie un J-Ax ormai dimenticato e abbandonato dai più.

Prima cosa: i comunisti sono loro, arricchiti facendo musica, e ora se la godono come meglio credono rispondendo ironicamente alle varie accuse e critiche. E fanno anche bene. La roba tristissima però è sentirsi raccontare una serie di banalità e scontatezze disarmanti, da una parte Fedez che pontifica, dall’altra il vecchio J-Ax che gli regge il moccolo e applaude alle banalità appena dette rincarando la dose in rime che sono di una povertà lessicale imbarazzante. Il bello è che i due ci provano anche a fare delle considerazioni/ragionamenti “sociali”, cercando di far riflettere l’ascoltatore su alcuni temi “seri”, vedi la politica, il mondo dei social, il disagio dei giovani, ma il tutto risulta fuori luogo e fastidioso.

Seconda cosa: le musiche sono un già sentito mostruoso che vanno a prendere basi da colleghi più rinomati (aleggiano ombre di Major Lazer e di Diplo) e non stupiscono né coinvolgono mai. Strutture musicali sì orecchiabili, ma adatte ad un pubblico adolescenziale che si ferma a ciò che è immediato e piacione. Ma poi giusto così, quello è il target scelto.

Terza cosa: guardando i nomi delle collaborazioni (salvandone forse due) c’è da piangere, forse il peggio della musica italiana di adesso: Stash, Giusy Ferreri, Sergio Sylvestre, Alessandra Amoroso, Arisa ed ecc. C’è pure un featuring con il messia dell’indie italiano, Calcutta, ma il contributo è quasi invisibile.

Concludo: Comunisti col rolex è tutto ciò che di peggio c’è in Italia dal punto di vista culturale e musicale, ma è anche ciò ha portato i due al successo supremo.

Facciamoci delle domande.

Ah vabbè, questa poi è stata l’immediata reazione:

Comunisti col rolex - delete

 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *