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I SEE YOU

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Ho ascoltato il nuovo degli xx ieri notte e stamattina. Le aspettative erano veramente tante e, come spesso succede in questi casi, non sempre vengono rispettate; anche perchè gli xx ci hanno abituati a cose meravigliose con i precedenti due album. I See You è chiaramente un album di mezzo, se da un lato mantiene ancora qualcosina dei precedenti xx, dall’altro non si incanala verso la deriva più pop che molti si aspettavano, ma non prende nemmeno la piega puramente elettronica che ha visto lo strabiliante debutto da solista di Jamie xx (peccato). I See You è dunque una vera e propria via di mezzo, in bilico tra pop, elettronica e un qualcosa di vagamente R&B. Jamie e soci non hanno ancora del tutto trovato una vera e propria identità artistica e di genere; forse questo farà abbandonare i fan meno incalliti ma, d’altro canto, farà affezionare ancora di più quelli inossidabili. E va bene così. 

Ma arriviamo all’album. Ecco, la considerazione fondamentale è:

I See You non è un album degli xx ma è un album di Jamie feat. gli xx. Ma questo ci sta, lui è il grande manovratore, ma non potrebbe fare a meno di Oliver e Romy.

Il produttore e programmatore Jamie xx ha raggiunto la maturazione definitiva, grazie alla sua infallibile capacità di trovare i ritmi che si adattano alle emozioni, ha fatto in modo che ogni brano avesse il battito perfetto.  Qui i campionamenti di Jamie xx costituiscono la spina dorsale di diverse canzoni, permettendo loro di muoversi in un territorio che sarebbe impossibile con il solo utilizzo degli strumenti, seppur adattati.

L’album si apre a bomba, “Dangerous” non sembra nemmeno una canzone della band inglese talmente è carica, sembra quasi voler introdurre l’ascoltatore verso un territorio nuovo, ma, man mano si prosegue l’ascolto, ci si rende conto che si trattava di un episodio isolato.  “Say Something Loving” e “Lips” sono buone; “My name on your lips/Your air in my lungs/Drowned in oxygen,” canta Romy Madley Croft in Lips, dove le musicalità quasi chill out accompagnano l’estrema intimità di contenuti. Intimità e nostalgia che rimane in Say Something Loving, dove sempre la splendida Romy canta “Here come my insecurities/I almost expect you to leave”.

Andando avanti con l’ascolto ci si imbatte in “A Violent Noise“, qui la struttura sonora è molto interessante: un avvolgente arpeggio che aumenta fino all’esplosione finale creando un climax emotivo surreale, una sorta marchio di fabbrica di Jamie xx . “On Hold“, il primo singolo uscito, è senz’altro uno dei brani più immediati. Il beat è quello giusto, il passaggio rappato è maisntream e quindi rende la canzone accessibile anche agli ascoltatori più superficiali. “I Dare You” è un altro gran bel pezzo e qui, ancora una volta, la sovrapposizione di voci (nel finale) è fulminante dal punto di vista emotivo (troppo facile per loro). Le caratteristiche distintive di queste voci sono l’impotenza, la paura e la sofferenza, sensazioni che permangono in tutto l’album. “Performance“, “Brave For You” e “Replica” sono forse i brani che si avvicinano di più a quello che gli xx ci avevano abituati ad ascoltare, e non ci dispiacciono affatto.

Il tutto è chiuso da “Test Me” vero e proprio capolavoro dell’intero album , un  brano dalle sonorità mozzafiato in Brian Eno Style, dove la coda conclusiva ricorda vagamente la suprema Gosh, grazie al solito maestoso lavoro di beating di Jamie.

In conclusione I See You è l’album giusto per chi ama incondizionatamente la band di Jamie e soci. È ben fatto, è struggente ed è malinconico come sempre, anzi quasi più intimistico del solito. Quindi se siete quelli che vogliono passare un inverno chiusi in casa, avvolti nel plaid, a guardare fuori dalla finestra è l’album giusto per voi.

Se non siete così, va bene lo stesso.

 

 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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