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INTO GAY PRIDE RIDE

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Perché scegliere di recensire un album di musica metal demenziale?

Punto primo:

“Chi non ride non è una persona seria”

                                    (J. K. Chesterton)

Punto secondo: se è vero che l’autoironia distrugge sul nascere ogni forma di sfottimento, allora i Defenders of steel meritano una bella raffica di frizzi e lazzi! L’idea non è nuova, ci avevano già pensato gli Atroci con l’esilarante Guerrieri del metallo, ma qui la differenza tecnica incomincia a farsi sentire…

Un album che inizia con una citazione dai Dream Theater merita di essere preso in considerazione. Ogni fan che si rispetti avrà notato, nel brano Take the time, la frase in italiano: ”Ora che ho perso la vista ci vedo di più”… E il resto son solo risate!

“Who has pissed in your umbrella / and stole the shoes to Cinderella…”

Così si apre la track di presentazione della band (e che band!!!): NanowaR. Come nella migliore tradizione Manowar, la canzone megalomane auto-celebrativa non poteva mancare! Headbangers di tutto il mondo, divertitevi! Cosa diavolo centra Horny dei Mousse T con una cavalcata death metal lo sanno solo loro, fatto sta che questa Stormlord of power (titolo già da ridere!) è l’ennesima riprova che quest’album è tutto da scoprire… “Grandfather, tell me a story…” l’avete riconosciuta? Ovviamente è lei: l’intro di Blood of the king dei Manowar.

Non vi anticipo nulla, se non che la traccia che segue questa Nanowarrior’s prayer si intitola Blood of the queens! Anthem epico, anche per la durata, in pieno stile power & steel, con tanto di coretto “fight… fight… fight…” messo a tacere, sul finale, solo da una raffica di mitragliatrice.

Sentire Hansi Krush e Louis Amstrong che duettano cantando What a wonderful world sulla musica dell’intermezzo lento di Battle hymn non è di questo mondo: geniale!

“For the Power, for the Glory, / For the movie Toy Story / For the Hell On Stage Live / And Eiffel 65! / Fight! Fight! Fight!”

Odino, poteva forse mancare..? Non credo proprio! Morricone, Pink Floyd, la lambada, System of a down, viking metal, in quella che definirei, a pieno titolo, il capolavoro dell’album! Odino e Valhalla: la canterete per settimane! “Don’t let the farmer know how good is / the peer with the cheese / how wise is Odino! Wise is Odino!Surprise love, rock ballad in pieno stile Guns ‘n Roses, Def Leppard, Mr. Big… insomma, ci siamo capiti.

Con intermezzo Shaggy, grande protagonista di Rap-sody: Emerald sword in versione Mr. Bombastic: clamorosa! Forrest of magnaccions: power metal all’italiana – Luca Turilli docet – che esplode in una Società dei magnaccioni a stemperare violentemente qualsivoglia stregoneria magico-fantasy. Gran prova vocale, bell’idea, ci siamo! Special guest: El Diablo. A proposito di Luca Turilli ecco arrivare Look at two reels: carrellata di orchi, elfi, nani, e ovviamente lui, mascherato dietro i senhal più assurdi: da Looca tour Illy, passando per Luca Tour Hill, fino ad arrivare a Lou-Ka Tu-Ril. Colonna sonora ideale per grigliate nel bosco (incantato, ovviamente!). Il mandolino nel finale, Napoli style, è il vero tocco di classe.

Lamento erotico, unico testo in italiano (arcaico): la storiella è una cagata, musicalmente un capolavoro. La presenza di parti corali apre alla conclusiva Karkagnor’s song (the hobbit / in the forrest) che, manco a dirlo, sbeffeggia senza mezzi termini i Blind Guardian, rispondendo loro accordo per accordo. Bisogna essere bravi, davvero bravi… Le parti in italiano, in questo caso, vanno a mimare Frutto del buio, tentativo (malriuscito) di ballata-omaggio ai fan del Belpaese. Vi dico solo che non riesco più ad ascoltar l’originale senza sbellicarmi dalle risate!

Sul sito www.nanowar.it potete scaricare gratuitamente album e testi. Questo fa pensare: perché sta gente perde giorni a provare per raggiungere una simile perizia tecnica per poi non guadagnarci nulla?

Questa è gente che si diverte! E anche tanto… Solo per questo meritano di essere ascoltati. Per scaricare l’album clicca QUI  

 

 

Brian

Amo mangiare, bere, dormire e... Cosa mi distingue da un grosso orso? Pochi peli e l'amore per la musica. Genere preferito? Femminile, naturalmente! PS: sono marito, padre e professore, ma questa è un'altra storia...

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