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LIFE WILL SEE YOU NOW

4.25 8.5

“I write songs sometimes / But they’re kinda bad
So if that doesn’t work out / I want to be a social worker just like my dad
I just want to listen to people’s stories/ Hear what they have to say
But in a world of mouths / I want to be an ear
If there’s a purpose to all this / Then that’s why God put me here”

Ecco io la chiuderei già qui la recensione.

Ogni anno capitano quegli album che, per un motivo che non sai ben spiegare, ti colpiscono più di altri. Non sai dare una spiegazione razionale, non è per qualità, tecnica, esecuzione, mixaggio ecc. ecc…; ma è proprio un qualcosa di prettamente emotivo e quel preciso disco diventa immediatamente importante, un qualcosa che sai che ti porterai dietro per lungo tempo.

Quest’anno il primo disco che ha avuto questo strano effetto è stato Life Will See You Now del genio svedese Jens Lekman.

I 10 brani che Lekman dipinge su tela sono 10 vignette che raccontano meravigliosamente vicende in continuo equilibrio tra il reale e il grottesco; grazie ad una padronanza vocale invidiabile e con toni caldi e rassicuranti, l’ascoltatore viene portato in questo strano universo che sembra appena uscito da un racconto di Bulgakov featuring Murakami.

Nell’opening track, To Know Your Mission, si toccano temi esistenziali: 

What’s our mission? / What are we here for? / Who are we serving? / What can we do?

Ma allo stesso tempo si parla di un missionario mormone, di Will Smith, Puff Daddy, Gala e Chumbawamba; a voi è chiaro? A me no. Però il tutto è magicamente coerente.

In Evening Prayer si racconta di un pittore 3D affetto da tumore, questo viene rimosso e messo nel taschino. E poi ancora di birra, cameriere e preghiere.

I testi delle canzoni che compongono Life Will See You Now sono colmi d’immagini completamente indecifrabili, ma il tono da cantastorie con cui Lekman le narra, riesce a dare un non so che di veridicità al tutto. Le musiche aleggiano tra un indie pop stra-ritrito, colpi di elettronica e drum machine e poi ancora archi, fiati e cori. Tromba, sax e piano portano alla mente Paul Simon e Billy Joel; le sonorità pop e romantiche ricordano invece un Brian Ferry meno sdolcinato; insomma, Life will see you now è un album meraviglioso.  

Basta, non dico più nulla, solo che dopo averlo ascoltato mi sono sentito così:

“I felt like a five-year-old watching the ten-year-olds shoplifting
Ten-year-old watching the fifteen-year-olds French kissing
Fifteen-year-old watching the twenty-year-olds chain-smoking
Twenty-year-old watching the thirty-year-olds vanishing”

Wedding in Finistère

Scelte da noi per voi: To Know Your MissionWhat’s That Perfume That You Wear?Wedding in Finistère 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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