PRODUZIONE: U.S.A.
GENERE: Noir – Azione
DURATA: 100 min.
INTERPRETI PRINCIPALI: Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Oscar Isaac
Stuntman a Hollywood e meccanico in una piccola officina, di notte Driver diventa un autista di rapine. Ma la sua vita fatta di questa duplice routine verrà presto stravolta dall’incontro con la sua vicina di appartamento, Irene.
È notte e l’atmosfera urbana è cupa.
Driver si muove silenziosamente su una macchina comune e anonima, come da lui richiesta; con lui due rapinatori.
La strada sembra essere la sua casa.
Lui è veloce, preciso e impeccabile in ogni sua manovra mentre le luci dei semafori si riflettono sul suo viso impassibile.
La radio trasmette la telecronaca di una partita di baseball, manca un minuto alla fine della partita.
La tensione è incontenibile …
Con un incipit da far mancare il fiato, Drive è un noir che racconta la storia di un uomo, di cui non verrà mai svelato il vero nome, dal passato sconosciuto e inafferrabile nel suo presente. Sicuro in ogni suo movimento, determinato in ogni suo gesto, imperturbabile in ogni sua espressione.
La sua vita divisa tra giorno e notte, così come la sua personalità, trovano un unico vero punto di contatto nell’incontro con la sua vicina di appartamento, Irene (Carey Mulligan), moglie di un marito che è in galera e madre del piccolo Benicio.
Tra i due, fin da subito, s’instaura un legame così puro che sembra aver bisogno solo di silenzio. Ma nel frattempo il marito Standard esce di galera e Driver decide di aiutarlo per saldare alcuni debiti del passato che sembrano non lasciarlo stare, ma le cose non andranno per il verso giusto.
Coinvolgente ed emozionante, Drive è una pellicola che in ogni sua sequenza si adatta perfettamente alla duplicità del suo protagonista.
Romantico ma violento, riflessivo ma frenetico, irriverente ma silenzioso, apparentemente impassibile ma in fondo estremamente umano.
Di fatto anche il film stesso è diviso a metà: una prima parte tenera e poetica si mescola ad una seconda cruda e di una violenza a tratti quasi gratuita.
Drive sembra così scorrere sulla strada della rinuncia, a volte da lui concepita come sconfitta che merita una vendetta ma in fondo vissuta come unico e vero sacrificio che fa di lui un eroe perché è innanzitutto un uomo. Così come cantano i College & Elettric Youth nella delicata ballata elettronica A Real Hero in una delle sequenze più belle e più vere di tutta la pellicola … A real human being and a real hero ….
In un contesto metropolitano di luci soffuse in cui la macchina rimane l’elemento costante e di sintesi metaforica dello stato d’animo del protagonista, Drive è un film struggente che, costruito intorno agli sguardi più che ai dialoghi, ti fa mancare il fiato ad ogni suo respiro.
Matteo.