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NON LASCIARMI (Mark Romanek, 2010)

Never Let Me Go

 

TITOLO ORIGINALE: Never let me go
PRODUZIONE: Gran Bretagna – USA
GENERE: Drammatico
DURATA: 105’
INTERPRETI: Keira Knightley, Carey Mulligan, Andrew Garfield, Charlotte Rampling, Sally Hawkins.

 

 

In un’Inghilterra votata al progresso scientifico, in cui le malattie più gravi sembrano essere cessate di esistere grazie a un impeccabile programma di donazioni di organi, tre bambini crescono insieme accomunati da un inesorabile destino.

Non avrei mai immaginato che le nostre vite fino ad allora così intrecciate potessero allontanarsi così rapidamente. Se lo avessi saputo prima le avrei tenute più strette senza permettere a forze invisibili di separarle. – Kathy – 

Il collegio inglese di Hailsham, luogo apparentemente esclusivo e perfetto, dove l’educazione, l’ordine e il rigore sembrano essere i criteri su cui esso si fonda, nasconde, in realtà, un segreto terrificante: bambini creati dalla società e destinati a donare i loro organi prima di raggiungere la mezza età.

Ruth&Kathy Kathy, Tommy e Ruth, cosi come noi spettatori a pochi minuti dall’inizio del film, sono messi a conoscenza del loro tragico destino da una delle insegnanti della scuola (piccolo ruolo ma fondamentale, interpretato da Sally Hawkins).

Dovete sapere chi siete e che cosa vi aspetta … Solo così potrete vivere una vita dignitosa. 

Una tragica sentenza che sembra poter lasciare spazio soltanto a un senso d’impotenza e di tacita rassegnazione: esistere senza essere stati concepiti, vivere senza poter avere alcuna prospettiva di cambiamento, attendere senza poter sperare di avere il tempo necessario per conoscere.

Kathy&Ruth

Eppure tra i tre protagonisti c’è un legame che, a differenza del loro collegio così come delle loro vite, non ha confini. Si educano vicendevolmente all’intimità più tenera e al distacco più violento, sono complici nella ricerca di una risposta alle domande esistenziali più vere, sono fragili amanti e amici, nell’immenso dolore e nel profondo senso di solitudine.

Ruth, Kathy, Tommy

Straziante ma così vera la scena in cui Tommy nel buio più desolato di una strada di campagna, illuminato dalla sola luce dei fari della macchina alle sue spalle, cadendo in ginocchio, si abbandona ad un urlo disperato e inerme verso un cielo che non ha risposta. Un grido così carico di disperazione e di tragica impotenza che non può che scalfirti.

Tommy

Tratto dall’omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro, Non lasciarmi è un film sospeso in un mondo parallelo e surreale.
Il regista, Mark Romanek, riesce a fondere le vite e lo sviluppo umano e psicologico di questi tre ragazzi con un distacco delicato, attento e iperrealista.
Crea un ambiente in grado di trasmettere, in maniera assurda e agghiacciante, un senso di normalità in cui non c’è spazio per una sterile empatia verso i tre protagonisti, ma permette invece una critica introspezione del dramma che li avvolge.

Kathy&Ruth

L’atmosfera è plumbea ed estranea, la luce è tenue e sfocata, i colori malinconici, i silenzi immensi, gli sguardi strazianti.
Per tutto il film, grazie anche all’utilizzo di inquadrature lunghe e ampie, si  è pervasi da un così grande senso di disagio e di inquietudine, che ti fa sperare che i tuoi legami, così come quello tra Kathy, Tommy e Ruth, possano rimanere intatti nel tempo e nello spazio, risiedere nella memoria ed essere in fondo abbracciati da un Eterno.

Non Lasciarmi Matteo

Matteo

Non sono uno scrittore, non sono un giornalista, non sono un regista, non sono un attore e nemmeno un critico cinematografico. Sono un entusiasta che si appassiona molto a cose che non è capace di fare. Sono, penso, uno bravo a guardare: i film soprattutto. Ah certo, fumo come un turco ma dico che sto cercando di smettere.

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