Skip to main content
The Edge U2

“CRESCENDO” MUSICALI #2

Se avete voglia di recuperare la prima parte vi consiglio di cliccare su questo link .

BonoWith Or Without You (U2) 

Credo che il minuto e 20 secondi  finale di With Or Without You sia uno degli esempi lampanti di perfetta convivenza, armonia e cooperazione tra strumenti e voce.

Cerco di descrivere come meglio posso:

Si è appena concluso il momento di massima intensità della canzone, dove Bono canta a “gola aperta“uno struggente “Oh-oh-oh-ohh“, la musica si placa, siamo al minuto 3:38, ed il ritmo torna ad uno stato simile a quello di apertura del brano. Dieci secondi più tardi, Bono canta in falsetto, mentre un lento sintetizzatore raddoppia sul basso. Ma è il gioco di batteria che la fa da padrone, cresce pian piano e sembra veramente batterti dentro; si è ormai alla fine ed ecco che The Edge inizia una semplice giro di chitarra. Ha spiegato che il suo carattere sobrio aveva lo scopo di resistere alla tentazione di suonare una chitarra solista troppo vistosa a mo’ di finale. Il brano si conclude con un fade-out.

U2La versione live che vi propongo è tratta dal concerto tenutosi in Francia nel 1987, anno del Joshua Tree Tour. Devo ammettere che è l’esecuzione live che preferisco di più, soprattutto per la potenza e freschezza vocale di Bono. In questo tour Bono era solito inserire nel finale le strofe di “Shine Like Stars”, una composizione di poche parole che variava a seconda dei luoghi in cui si teneva il concerto. Decisamente un valore aggiunto a questa esecuzione già di per se magica.

“We’ll shine like stars in the summer night, we’ll shine like stars over winter skies, one heart, one hope, one love…”

Queste parole vanno ad introdurre un’ ulteriore aggiunta, quella di Love Will Tear Us Apart, splendida ma terribile canzone dei Joy Division; ogni volta che ascolto questa versione mi vengono i brividi.

 

Bob Dylan 1975Knockin’ On heaven’s Door (Bob Dylan)

Nata come canzone di punta della colonna sonora del film “Pat Garret & Billy The Kid”, uno dei mie film western preferiti (consiglio a tutti di guardarlo), divenuta poi uno dei maggiori successi del cantante. Numerosissime le cover, la più famosa quella dei Guns ‘N’ Roses, numerosissime le versioni live di Dylan; ne conto più di 15, ma è di una in particolare che voglio parlare.

Il “Rolling Thunder Revue” è il nome della tournée di concerti rock  tenuti fra l’autunno del 1975 e la tarda primavera dell’anno successivo da un gruppo di musicisti capeggiati da Bob Dylan e riuniti in carovana itinerante attraverso gli Stati Uniti. 

Il tour della Rolling Thunder Revue è ricordato per il clima di giovialità ed allegra follia, meglio definito come “Burlesque”. Lo stesso Dylan spesso si esibiva indossando vistosi cappelli a larghe tese sormontati da composizioni floreali o multicolori bandane con il volto tinto di biacca. Numerosi gli artisti che accompagnarono Dylan in questo tour, mi sembra giusto ricordare Joan Baez (chitarra acustica e voce), David Mansfield ( dobro, mandolino, violino, steel guitar), Roger McGuinn (elettrica e voce) e la bella Scarlet Rivera al violino.

Ho scelto questa versione per un particolare motivo: differisce da tutte quante, sia dal punto di vista strettamente lirico, sia musicale. Le parole vengono cambiate così:

“Mama wipe the blood off of my face
I can’t see through it anymore
I need someone to talk to, and a new hiding place
I feel like I’m looking at heaven’s door”

“Mama I can hear that thunder roar
Echoin’ down from God’s distant shore
I can hear ‘em callin’ for my soul
Feel I’m knockin’ on heaven’s door”

Poi vi è un finale molto diverso e a mio parere bellissimo; dal punto di vista musicale non è niente di straordinario, ma il violino, che accompagna il lenti pizzichii di chitarra acustica, lo trovo strabiliante.

Consiglio a tutti di cercare questo raro live, ne vale la pena.

 

Live In Chicago Belle And SebastianSleep The Clock Around (Belle & Sebastian)

Torniamo a parlare di fiati, tastiere e sound elettronici. La bellezza di Sleep The Clock Around risiede in diversi particolari: il “tour de force” delle voci intrecciate di Stuart Murdoch ed Isobell Campbell, il beat elettronico in sottofondo, la tromba nella versione live, la cornamusa in quella studio.

Minuto 3.34, si ferma la musica, brevissimo stacco vocale ed ecco che come un fiume in piena riprendono tutti gli strumenti: tastiere, violoncello, batteria; guidati da una spettacolare tromba, capace di ipnotizzare l’ascoltatore fino alla fine del brano.

 

Paul SimonObvious Child (Paul Simon)

Nell’agosto del 1991 a Central Park, New York, si tiene un colossale concerto; circa 100 mila persona si raccolgono per assistere allo spettacolo di uno dei cantautori americani più importanti di tutti i tempi: Paul Simon.

Vengono eseguiti dal vivo gran parte degli ultimi album ( Graceland e Rhythm Of The Saints), ma anche tanti successi del vecchio duo “Simon & Gurfunkel“.

E’ giunto il momento delle percussioni, e Obvious Child ne è proprio intrisa. Spettacolare è l’inizio dove un esercito di percussioni aprono il brano creando un’atmosfera che più tribale non si può; ma ancora più spettacolare è il finale: soliloquio di batteria, tamburi, bonghi e percussioni introducono la marcia ascendete fatta di cori in falsetto, una festa di suoni e colori. Impossibile rimanere fermi di fronte a si tanta ritmica.

 

Axel Rose and SlashPatience (Guns ‘N’ Roses)

Siamo arrivati alla fine! Abbiate ancora un po’ di “pazienza“, voglio concludere con qualcosa che non necessita di particolari descrizioni. Le note finali dell’acustica di Slash sovrapposte alla voce quasi “vergine” di Axel danno vita ad un qualcosa di simile ad una ninna nanna, un lento crescendo che ti accompagna nel mondo dei sogni.

E’ stata decisamente dura, ma alla fine sono riuscito a mettere assieme i MIEI  crescendo, alcuni me li porto dietro da tanti tanti anni, altri sono più recenti; ma sia gli uni che gli altri mi trasmettono un qualcosa di speciale. 

 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *