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Copertine progressive rock

45 ANNI FA COMINCIAVA L’ “ITALIAN INVASION”! 15 CAPOLAVORI DA RISCOPRIRE (1972)

Nel 1972, considerata “l’annata magica” del rock progressivo italiano, vi fu un salto di qualità della musica leggera nostrana come mai nel corso della storia recente del nostro Paese.

Musicisti fuori dal comune, che conoscevano la grande tradizione classica e l’arte della composizione, oltre ad essere tecnicamente dei fenomeni in grado di darsi anche all’improvvisazione più libera di matrice jazz, trovarono un pubblico attento e curioso, ben disposto nei confronti delle loro proposte.

Copertina de “L’Uomo di Pezza” – Le Orme

Una marea di capolavori vide la luce quasi contemporaneamente, riempiendo gli scaffali dei negozi di dischi italiani e non solo: nella prima metà degli anni ’70 potremmo collocare quella che amo chiamare “italian invasion”, un momento in cui potevamo con autorità dialogare alla pari con i grandi rocker internazionali (soprattutto inglesi).

Per ragioni di spazio mi sono costretto a sceglierne quindici, i miei preferiti, ma l’elenco sarebbe ben più sostanzioso… Inoltre procederò in ordine alfabetico perché, sinceramente, non me la sento di fare una classifica: il discorso si farebbe troppo soggettivo.

1- RED TAPE MACHINE” – ANONIMA SOUND LTD

“RED TAPE MACHINE” – ANONIMA SOUND LTD

Album che vede la luce nell’indifferenza quasi totale, ma che, a mio avviso, contiene dei momenti musicali che lo rendono davvero speciale. Per il fatto di essere ispirato alla pesante e onnipresente macchina burocratica è un album italianissimo, anche se cantato in inglese.

2- “YS” – BALLETTO DI BRONZO

“YS” – BALLETTO DI BRONZO

Disco difficilissimo e oscuro, che deve la sua forma all’ingresso nella band dell’eccentrico tastierista Gianni Leone (ex Città Frontale). È un album lontano anni luce dal precedente “Sirio 2222” (dalle sonorità beat-psichedeliche), che si apprezza solo dopo molti ascolti. Armatevi di tempo e pazienza, perché ne vale davvero la pena.

3-  “BANCO DEL MUTUO SOCCORSO” – BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

“BANCO DEL MUTUO SOCCORSO” – BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

“Il Salvadanaio”, omonimo disco d’esordio del Banco del Mutuo Soccorso, è considerato da molti cultori il più bel disco progressive italiano. Indubbiamente si tratta di un capolavoro che contiene perle assolute quali “R.I.P.” O “Il giardino del mago”. I Fratelli Nocenzi si scatenano alle tastiere e Francesco “Big” Di Giacomo fa sfoggio di tutta la sua straordinaria duttilità vocale.

4- “DARWIN!” – BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

“DARWIN!” – BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

Dai Beatles in poi non ci stupisce più che una band sforni più di un grande album all’anno, ma due capolavori l’anno dell’esordio… beh, il Banco si supera dando alla luce un kolossal ispirato alla teoria evoluzionistica darwiniana. “750.000 anni fa…l’amore?” è il brano più struggente dell’intero disco: pianoforte e voce raggiungono vertici di assoluta bellezza ed emozione.

5- “POLLUTION” – FRANCO BATTIATO

“POLLUTION” – FRANCO BATTIATO

Il 1972 è anche l’anno dell’esordio di Battiato, con l’album “Fetus”, accolto tiepidamente dalla critica del tempo, oggi oggetto di culto. Inutile dire che anche lui traboccava di idee, ispirato ai grandi della musica elettronica tedesca (Karlheinz Stockhausen in primis) e a distanza di pochi mesi dal suo debutto dà alla luce questo secondo disco, più maturo e complesso del precedente. Battiato inizia a dare un volto al suo personaggio…

6-  “NUDA” – GARYBALDI

“NUDA” – GARYBALDI

Un disco a cavallo tra il blues, l’hard rock e il progressive, che vede in copertina la splendida Valentina, disegnata dal fumettista Guido Crepax, da molti considerata la più bella cover degli anni ’70 (e non solo). È un album arrapato e arrapante, che vi costringerà a un air-playing forsennato. Il lato b del disco è da ascoltare e riascoltare allo sfinimento!

7-  “UOMO DI PEZZA” – LE ORME

“UOMO DI PEZZA” – LE ORME

Si tratta del maggior successo commerciale de Le Orme, dovuto soprattutto alla presenza della canzone “Gioco di bimba”. Eppure questo non è un album pop, come molti snob tendono a classificarlo: “La porta chiusa”, “Una dolcezza nuova” e “Alienazione” lo confermano.

8-  “INFERNO” – METAMORFOSI

“INFERNO” – METAMORFOSI

L’album è ispirato alla prima cantica dantesca e si impone nel panorama italiano e internazionale come mirabile esempio di rock sinfonico. Spitaleri alla voce dà una connotazione decisamente potente alle architetture musicali “emersoniane” del tastierista Olivieri. Un amante del rock progressivo non può non conoscere quest’album.

9- “AZIMUT” – PERIGEO

“AZIMUT” – PERIGEO

Jazz-rock della miglior fattura, composto per la maggior parte dal contrabbassista Giovanni Tommaso che, in diverse forme, nel corso della sua infinita carriera, ha collaborato con mostri sacri del calibro di Chet Baker, Sonny Rollins, Enrico Rava, Stefano Bollani, Paolo Fresu e tanti altri… Se amate gli Weather Report dovete ascoltare questo disco.

10- “STORIA DI UN MINUTO” – PREMIATA FORNERIA MARCONI

“STORIA DI UN MINUTO” – PREMIATA FORNERIA MARCONI

Se il Banco del Mutuo Soccorso stava attraversando il suo periodo di massima vivacità creativa, la PFM non era certo da meno. In meno di un anno pubblicava i suoi due capolavori: “Storia di un minuto” e “Per un amico”. Su questo disco credo mi basti dire che è quello in cui si trovano “E’ festa” (“Celebration” nella versione inglese) e “Impressioni di settembre”: canzoni che un italiano non può non conoscere.

11-“PER UN AMICO” – PREMIATA FORNERIA MARCONI

“PER UN AMICO” – PREMIATA FORNERIA MARCONI

La rivista Rolling Stone America, nella sua classifica dei 50 migliori album progressive-rock di tutti i tempi, piazza questo lavoro alla diciannovesima posizione, dietro solo a gruppi del calibro di King Crimson, Genesis, Pink Floyd o Jethro Tull. Se il disco precedente sembrava perfetto, questo appare, se possibile, ancora più equilibrato e compatto. La band di Franz Di Cioccio e Mauro Pagani (allora ancora nella formazione), nell’arco di pochi mesi, ha superato se stessa!

12- “QUELLA VECCHIA LOCANDA” – QUELLA VECCHIA LOCANDA

“QUELLA VECCHIA LOCANDA” – QUELLA VECCHIA LOCANDA

Album d’esordio di quelli che io amo definire i Jethro Tull italiani. Ma c’è di più: alle arie folk care al gruppo inglese, la band romana, grazie al violinista Donald Lax, uniscono la musica classica e allora… apriti cielo! Se proprio devo trovare un neo in questo disco direi che i testi non sempre sono all’altezza della musica, ma è una piccola mancanza che perdono loro volentieri.

13- “PER… UN MONDO DI CRISTALLO” – RACCOMANDATA RICEVUTA DI RITORNO

“PER… UN MONDO DI CRISTALLO” – RACCOMANDATA RICEVUTA DI RITORNO

Rock romantico e jazz-rock sono la base dell’unico album di questo sestetto destinato a sciogliersi: alcuni prenderanno la via del jazz, altri del rock progressivo. In quest’album le varie correnti son riuscite a dialogare in modo davvero meraviglioso. Unico neo: forse la qualità della registrazione poteva essere superiore.

14- “ARIA” – ALAN SORRENTI

“ARIA” – ALAN SORRENTI

Se amate Tim Buckley questo disco vi farà uscire di testa! Una prova vocale da capogiro per un debutto coi fiocchi anche per quest’altro grande protagonista della nostra storia musicale.

15- “ATLANTIDE” – THE TRIP

“ATLANTIDE” – THE TRIP

E se vi dicessi che nel disco d’esordio dei The Trip, alla chitarra, suonava un ancora sconosciuto Ritchie Blackmore, poi fondatore nientepopodimeno che dei Deep Purple e dei Rainbow di Ronnie James Dio..? E se vi dicessi che loro sono gli stessi che l’anno prima avevano pubblicato “Caronte”, una pietra miliare del progressive-rock made in Italy..? E se vi dicessi che, nonostante quanto appena detto, è questo disco il loro capolavoro..? E se la smettessi di incuriosirvi in questo modo e corressi a riascoltarmelo..?

PS: 16- “PRELUDIO, TEMA, VARIAZIONI, CANZONA” – OSANNA

“PRELUDIO, TEMA, VARIAZIONI, CANZONA” – OSANNA

Includo anche questo tra i grandi album prog del ’72, anche se in realtà si tratta di una colonna sonora. Realizzato in collaborazione col maestro Bacalov, questo lavoro entra prepotentemente nel novero delle grandi soundtrack progressive italiane, insieme a “Concerto grosso” dei New Trolls e alle celebri composizioni dei Goblin: “Suspiria” e “Profondo rosso” (a proposito dei Goblin, non perdeteveli sul palco del “MetalItalia festival” 2017).

Qui sotto la playlist con quasi tutti gli album:

 

 

Brian

Amo mangiare, bere, dormire e... Cosa mi distingue da un grosso orso? Pochi peli e l'amore per la musica. Genere preferito? Femminile, naturalmente! PS: sono marito, padre e professore, ma questa è un'altra storia...

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