Avviene il primo bombardamento di Roma da parte degli Americani. Vennero sganciate 4000 bombe, devastando l’intero quartiere di San Lorenzo.
Perché in un blog di musica, scrivere di un fatto storico? Perché quella infausta giornata viene raccontata nella canzone San Lorenzo da Francesco De Gregori.
La canzone compare, con le altre bellissime Caterina, Belli Capelli, Titanic, I muscoli del Capitano e La leva calcistica della classe ’68, in quello che ritengo essere il capolavoro di De Gregori, l’album Titanic del 1982.
Il testo della canzone si focalizza più che sulla descrizione dei fatti (tra l’altro raccontati con metafore bellissime), sull’atteggiamento del Papa Pio XII, che da solo uscì dal Vaticano (in quei tempi il Papa non lasciava mai la Santa Sede) ed andò ad abbracciare la popolazione, Recitando con loro il salmo De Profundis. De Gregori ricorda questo momento cantando In mezzo a San Lorenzo/ spalancò le ali /sembrava proprio un angelo con gli occhiali.
Cadevano le bombe come neve,
il diciannove luglio a San Lorenzo.
Sconquassato il Verano, dopo il bombardamento.
Tornano a galla i morti e sono più di cento.
Cadevano le bombe a San Lorenzo
e un uomo stava a guardare la sua mano,
viste dal Vaticano sembravano scintille,
l’uomo raccoglie la sua mano e i morti sono mille.
E un giorno, credi, questa guerra finirà,
ritornerà la pace e il burro abbonderà
e andremo a pranzo la domenica,
fuori Porta, a Cinecittà, oggi pietà l’è morta,
ma un bel giorno rinascerà e poi qualcuno farà qualcosa,
magari si sposerà.
E il Papa la domenica mattina da San Pietro,
uscì tutto da solo tra la gente, e in mezzo a San Lorenzo,
spalancò le ali, sembrava proprio un angelo con gli occhiali.
E un giorno, credi, questa guerra finirà,
ritornerà la pace e il burro abbonderà
e andremo a pranzo la domenica,
fuori porta, a Cinecittà, oggi pietà l’è morta,
ma un bel giorno rinascerà e poi qualcuno farà qualcosa,
magari si sposerà.
http://youtu.be/AVpfNbeE5RA