Muore a Londra Amy Winehouse: la ventisettenne britannica viene ritrovata senza vita nella sua casa nel nord di Londra, presumibilmente a causa di un’overdose di alcol e droga.
Nata a Londra il 14 settembre 1983. Già in età adolescente mostrò di preferire la musica allo studio: a 13 anni venne espulsa da scuola per scarso profitto.
Notata a sedici anni da Simon Fuller, Amy Winehouse aveva ottenuto un grande successo di critica e pubblico già con il suo album d’esordio, ‘Frank’ (2003), seguito da ‘Back to black’ (2006) che, trainato dal singolo ‘Rehab’, le aveva regalato la fama planetaria.
Vincitrice di 5 Grammys nel 2008, l’artista trascorse gli ultimi due anni di vita tra molti problemi personali, acuiti dalla notoria dipendenza da stupefacenti e alcol.
Tra il 2007 e il 2009 crebbe la sua fama a livello planetario, con lei però crebbero anche i gossip e le notizie sulla sua vita disastrata, tra liti con il marito, uscite pubbliche imbarazzanti e problemi di dipendenze.
Nel 2008 le venne negato il visto per gli stati uniti per partecipare ai grammy, si esibì comunque in collegamento, risultando la regina assoluta della serata.
Incapace di portare avanti la sua carriera discografica si ritirò per diverso tempo nell’isola di Santa Lucia. Riuscì comunque a tenere qualche concerto sparso qua e là.
La prima vera tournée, organizzata in Europa per l’estate del 2011, naufragò dopo la prima data a Belgrado, in cui la cantante si presentò visibilmente alterata e incapace di cantare.
Poche settimane dopo, il 23 luglio, verrà trovata cadavere nella sua abitazione di Londra.
A me piace ricordarla come una donna a cui il successo e il mondo non bastava, tanto da testimoniarlo nelle sue canzoni e nella continua ricerca di qualcosa che la salvasse dal suo disastro umano.
Questa canzone, come tante altre ne è un esempio, sulle note di Ain’t no mountain high enough di Marvin Gaye.
Tutto quello che posso mai essere per te
è il buio che conoscevamo
e questo rimpianto a cui dovevo abituarmi
una volta era così giusto, quando eravamo
nel punto più alto a cui siamo arrivati
aspettandoti in hotel la sera
sapevo di non aver trovato qualcuno alla mia altezza
ma di aver colto ogni momento che potevamo cogliere
non so perchè mi sono affezionata così tanto
è una mia responsabilità e tu non mi devi niente
ma non riesco ad andarmene via
lui va via, il sole cala, lui vive il giorno ma
sono io che sono cresciuta e
in quest’ombra grigia e triste
le mie lacrime si asciugano da sole
io non capisco perchè stresso un uomo
quando ci sono così tante altre cose da affrontare?
potevamo non aver mai avuto niente di tutto questo
abbiamo dovuto schiantarci contro un muro
così questo è un inevitabile ritiro
anche se smetto di volerti
una prospettiva conclude a fatica
sarò presto un’altra donna del mio prossimo uomo
non dovrei recitare di nuovo la parte di me stessa
dovrei solo essere la migliore amica di me stessa
e non fregarmi da sola avendo in testa stupidi uomini
lui va via, il sole cala, lui vive il giorno ma
sono io che sono cresciuta e
in quest’ombra grigia e triste
le mie lacrime si asciugano da sole
quindi noi siamo la storia
la tua ombra mi copre
il cielo lassù è una fiamma
che solo gli amanti vedono
lui va via, il sole cala, lui vive il giorno ma
sono io che sono cresciuta e
in quest’ombra grigia e triste
le mie lacrime si asciugano da sole
vorrei poter dire che non ho rimpianti
e nemmeno debiti emotivi
e appena ci diamo il bacio d’addio
il sole tramonta
quindi noi siamo la storia
la tua ombra mi copre
il cielo lassù è una fiamma
che solo gli amanti vedono
lui va via, il sole cala, lui vive il giorno ma
sono io che sono cresciuta e
in quest’ombra grigia e triste
le mie lacrime si asciugano da sole