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CHRIS CORNELL (20 luglio 1964 – 18 maggio 2017)

Due anni fa si toglieva la vita, in una stanza d’albergo di Detroit, Chris Cornell: il cantante con una delle voci più belle (se non la più bella), intense e ricche di personalità del rock moderno. La voce del frontman di Soundgarden e Audioslave era potente, ricca di infinite sfumature, tra cui una tanto profonda quanto invisibile angoscia. Dotato di un timbro unico, Cornell era richiestissimo per featuring importanti: un esempio di questo son state la partecipazione al progetto Temple of the dog (supergruppo formato da membri di Soundgarden e Pearl Jam) e le splendide canzoni, incise con Slash e Santana, “Promise” (dall’album “Slash”, 2010) e “Whole lotta love” (“Guitar Heaven”, 2010).

Appena appresa la tragica notizia ho preso in mano la penna e ho buttato giù un articolo dal titolo “Il diavolo ha richiesto il suo tributo”, ma mi dava un’impressione eccessivamente “Faustiana” e lo cestinai.

Eppure a ripensarci oggi, a distanza di due anni, la sensazione di trovarsi di fronte a un gesto paradossale e oscuro rimane: da una parte un chiaro talento e un enorme successo e dall’alto la disperazione più nera, le crisi depressive di cui soffriva fin dall’adolescenza a causa del divorzio tra i suoi genitori, peggiorate con gli anni e che alla fine han spento per sempre le luci della ribalta. L’illusione di onnipotenza che può dare il successo, proprio o altrui (guardando i poster dei propri idoli vincenti), è stata smascherata e la menzogna e il vuoto han vinto. Tutto ha un prezzo e, come cantava Robert Johnson (che il Diavolo lo conosceva bene): “Hellound on my trail”.

Ciononostante vi è qualcosa, in questa triste vicenda, che sopravvive alla morte ed è la bellezza delle sue canzoni. Pur non essendo state in grado di salvarlo, credo che possano essere comunque considerate un suo prezioso regalo. Io, per esempio ho molto amato il primo album degli Audioslave (forse perché ho molto amato i Rage Against The Machine…) e “Superunknown“, il canto del cigno della scena grunge di Seattle.

Per questo ho deciso di ricordare Chris Cornell attraverso una breve playlist che ha il solo scopo di farvi tornare la voglia di ascoltare la sua voce, al resto pensate voi.

Brian

Amo mangiare, bere, dormire e... Cosa mi distingue da un grosso orso? Pochi peli e l'amore per la musica. Genere preferito? Femminile, naturalmente! PS: sono marito, padre e professore, ma questa è un'altra storia...

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