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Me And Earl And The Dying Girl: l’OST è magnifica

Me And Earl And The Dying Girl oltre ad essere stato uno dei film cosiddetti indipendenti più belli del 2015 ha una OST (Original Sound Track) che è a dir poco mozzafiato.
 
Diretto da Alfonso Gomes-Rejon si è aggiudicato l’U.S. Grand Jury Prize e l’Audience Award for U.S. Drama al Sundance Film Festival del 2015. Passato ingiustamente in sordina nel nostro paese (è stato distribuito dalla 20th Century Fox), merita assolutamente di essere ricordato, anzi, deve assolutamente essere ricordato. Tutti devono vederlo.
 
Me & Earl and the Dying Girl è un insieme di meraviglie: riesce a essere creativo grazie all’alternarsi di stop motion e riprese dal vivo, la voce narrante del protagonista e la suddivisione in capitoli scritti a mano in sovraimpressione hanno del Tarantiniano; il cinema è una costante in tutto il film (i protagonisti stessi si dilettano a girare rivisitazioni in chiave comiche di vecchi classici) e la fotografia mischiata a particolari inquadrature sono una chiara ripresa di Wes Anderson.
 

Ma concentriamoci sulle musiche, vero e proprio Non Plus Ultra di tutto il film. Il pilastro portante di tutta l’architettura sonora è Brian Eno ed in particolare l’album Another Green World del 1975. Questo lavoro segnó una svolta decisiva nello stile componentistico di Eno, ci fu un netto distacco dalla forma puramente rock dei primi lavori per virare verso musiche più sperimentali, molti gli indizi che lasciano intendere la deriva ambientale che il “non-musicista” intraprese da lì a poco. Qui si trovano numerose tracce strumentali, due su tutte: la trascendentale Big Ship e la più carnale Zawinul/Lava
Non mancano certo brani più pop come la dolcissima I’ll Come Running e Golden Hours. Contribuiscono alle musiche anche la spirituale Always Returning presa dall’album Apollo (Atmospheres & Soundtracks) e la più prog-rock Burning Airlines Give You So Much More.
 
A rendere ancora più particolare questa colonna sonora c’è l’inserimento di spezzoni di musiche presi da grandi cult del passato; magnifica è Scene D’Amour di Vertigo,  inconfondibili i pezzi di Morricone, si aggiungono canzoni propriamente classiche fino ad arrivare a brani puramente pop. Un mix particolare ma perfettamente funzionante. E così troviamo Vivaldi affiancato a Lou Reed (Street Hassle), Bach che va a braccetto con Cat Stevens e Roy Orbison, fino ai più recenti Ra Ra Riot.
 
Al termine di questo lungo pellegrinaggio scandito da musiche che più emotive non si può non potevano non mancare gli Explosion In The Sky con Remember Me As A Time Of Day, brano contenuto nell’album How Strange, How Innocence del 2000. Canzone di chiusura per eccellenza che, grazie ad una spoglia chitarra acustica ed a una percussione ipnotica, poco ci manca a far venire un groppo in gola.
 
Un film attuale, simpatico e profondo, accompagnato da musiche magnifiche e leggere ma che colpiscono dritte al cuore.
 
Qui la Soundtrack completa:
 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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