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Belfast Child

BELFAST CHILD (Simple Minds 1989)

Belfast Child è stata scritta in seguito al bombardamento di Enniskillen (Irlanda del Nord) del 1987 dove una bomba piazzata da alcuni esponenti dell’ IRA causò la morte di 11 persone e 63 feriti.

Simple Minds
Simple Minds

Il frontman dei Simple Minds, Jim Kerr, parlando a proposito del brano disse:

“in questa canzone ho cercato di mettermi nei panni di quei cittadini nord-irlandesi che hanno perso persone amate, non canto parole di speranza, ma canto di dolore e di tristezza; ho tante domande da fare”.

“Quando il mio amore mi disse 
incontriamoci all’albero della forca 
perchè ti porto cattive notizie 
di questa vecchia città 
e di tutto ciò che sta offrendo 
alcuni dicono che i guai abbondano 
tra poco distruggeranno questa vecchia città 
un giorno torneremo qui 
quando il Bambino di Belfast canterà ancora 

fratelli, sorelle, dove siete adesso? 
mentre vi cerco fra la folla 
ho trascorso qui tutta la mia vita 
con la mia fede in Dio, nella Chiesa e nel Governo 
ma c’è tristezza in abbondanza 
tra poco distruggeranno questa vecchia città 

un giorno torneremo qui 
quando il Bambino di Belfast canterà ancora 
quando il Bambino di Belfast canterà ancora 

quindi torna, Billy, non vuoi venire a casa? 
torna Mary, sei stata via così a lungo 
le strade sono vuote, e tua madre è andata via 
le ragazze piangono, è passato così tanto tempo 
e tuo padre sta chiamando, vieni a casa 
non vuoi venire a casa? non vuoi venire a casa? 

tornate gente, ve ne siete andati per un pò 
e la guerra infuria, nella isola Emerald 
è carne e sangue amico, è carne e sangue 
ogni ragazza piange ma non tutto è perduto 

le strade sono vuote, le strade sono fredde 
non vuoi venire a casa? non vuoi venire a casa? 

le strade sono vuote, la vita va avanti 

un giorno torneremo qui 
quando il Bambino di Belfast canterà ancora”

La canzone è un vero e proprio  crescendo, dopo una prima parte di vera e propria sofferenza, si arriva ad una seconda dove questo dolore e queste domande vengono fuori in maniera dirompente; la batteria nuda e cruda introduce la secca e imponente voce di Kerr che diventa un grido speranzoso. Bisogna avere un po’ di pazienza nell’ascoltarla, ma la seconda parte ripaga la fatica:

Ero solito ascoltare questa canzone durante il mio periodo oltre oceano, nei momenti di solitudine (non pochi), mi rincuoravo nell’ascoltare le ultime strofe:

“…le strade sono vuote, le strade sono fredde 
non vuoi venire a casa? non vuoi venire a casa? 
le strade sono vuote, la vita va avanti 
un giorno torneremo qui…”

Dedico questa canzone a tutti coloro che sono lontani da casa, chi per studio, chi per lavoro, chi perchè non ha più una casa.

 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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