Guccini è così; a volte ritorna, facendomi compagnia con tutta la sua nuda e cruda malinconia.
Dalle parole dell’autore: «Una canzone notturna, cioè pensata di notte e che contiene, mi accorgo, molti miei tic notturni, come il vino e gli amici. Questo non è un luogo comune, ma un tipo di ambiente e di vita, e soprattutto una certa Bologna.»
La penultima strofa è terribile nella sua verità.
“E un’ altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo
e voglio in questo modo dire “sono”
o forse perchè è un modo pure questo per non andare a letto o forse perchè ancora c’è da bere e mi riempio il bicchiere.. E l’ eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici, dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la sua pena, in cui ciascuno non è come adesso da solo con sé stesso a dir “Dove ho mancato, dov’è stato?”, a dir “Dove ho sbagliato?”
Eppure fa piacere a sera andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio il fatto che sei triste o che t’annoi e tutti i dubbi tuoi…
Ma i moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori:
è bello ritornar “normalità”, è facile tornare con le tante stanche pecore bianche!
Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera!
Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po’ stantìo, ma intanto questo è mio
e poi, voi queste cose non le dite, poi certo per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente per chi è un po’ differente…
Ma adesso avete voi il potere, adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il dovere, purtroppo, non so come, siete in tanti e molti qui davanti ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano “Pensiero”…
Però non siate preoccupati, noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale!
Gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato:
non scampa, fra chi veste da parata, chi veste una risata…
O forse non è qui il problema e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali,
scordando che poi infine tutti avremo due metri di terreno…
E un’ altra volta è notte e suono, non so nemmeno io per che motivo, forse perchè son vivo o forse per sentirmi meno solo
o forse perchè a notte vivon strani fantasmi e sogni vani
che danno quell’ ipocondria ben nota,
poi… la bottiglia è vuota…”
Buon ascolto.