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CONSTRUCAO (Chico Barque, 1971)

trave newyork

Questa splendida canzone ha la stessa forza delle grandi tragedie greche. Assistiamo in un crescendo vorticoso di musica e parole, alla morte di un operaio edile, caduto dal parapetto di un’impalcatura.

Come gli antichi, che uscivano purificati dai teatri, dopo essersi immedesimati in eroi dall’ineluttabile destino, anche noi, impotenti e pietrificati, partecipiamo della sorte di quest’uomo che bacia sua moglie, prima di andare al lavoro, come se fosse l’ultima. Un “passero”, un “principe timido” diventa “macchina”, “ubriaco”, diventa “logico”.

Cercate di seguire la rotazione degli aggettivi e delle apposizioni in questa sorta di macabra e raffinatissima filastrocca, hanno una potenza evocativa senza pari! La musica poi, che mima il volo, sempre più rapido, verso la “strada pubblica” è quasi terrificante.

Disperata? Se così fosse non sarebbe mai stata scritta. Io penso che sia una dei più begli esempi di canzone di protesta mai composti. Vera, intima, universale proprio perché riesce a commuovere toccando le corde più riposte dell’animo e allo stesso tempo sociale e di denuncia.

Solo per stomaci forti.

PS: Ringrazio Andrea e Stefano che me l’hanno fatta conoscere.

 

COSTRUZIONE

Quella volta amò come se fosse l’ultima
Baciò sua moglie come se fosse l’ultima
Ed ogni figlio suo come se fosse l’unico
E attraversò la via col suo passo timido

Salì nella costruzione come fosse una macchina
Eresse nella piattaforma quattro pareti solide
Mattone su mattone in un disegno magico
I suoi occhi abbottati di cemento e lacrime

Si sedette per riposare come se fosse sabato
Mangiò fagioli e riso come se fosse un principe
Bevve e singhiozzò come se fosse un naufrago
Ballò e canticchiò come se ascoltasse musica
Ed inciampò nel cielo come se fosse ubriaco

E fluttuò in aria come se fosse un passero
E finì a terra come un sacco flaccido
Agonizzò in mezzo al marciapiede pubblico
Morì in contromano disturbando il traffico

Quella volta amò come se fosse l’ultimo
Baciò sua moglie come se fosse l’unica
E ogni figlio suo come se fosse il prodigo
E attraversò la via col suo passo ubriaco

Salì nella costruzione come se fosse solido
Eresse nella piattaforma quattro pareti magiche
Mattone su mattone in un disegno logico
I suoi occhi abbottati di cemento e traffico

Sedette per riposare come se fosse un principe
Mangiò fagioli e riso come se fosse il massimo
Bevve e singhiozzò come se fosse una macchina
Ballò e canticchiò come se fosse il prossimo

Ed inciampò nel cielo come se ascoltasse musica
E fluttuò in aria come se fosse sabato
E finì a terra come un pacco timido
Agonizzò in mezzo al marciapiede naufrago
Morì in contromano disturbando il pubblico

Quella volta amò come fosse una macchina
Baciò sua moglie come fosse logico
Eresse nella piattaforma quattro pareti flaccide
Si sedette riposando come un passero
E fluttuò in aria come un principe
E finì a terra come un pacco ubriaco
Morì in contromano disturbando il sabato.

Brian

Amo mangiare, bere, dormire e... Cosa mi distingue da un grosso orso? Pochi peli e l'amore per la musica. Genere preferito? Femminile, naturalmente! PS: sono marito, padre e professore, ma questa è un'altra storia...

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