Gli anni in cui escono i suoi primi 78 giri sono anni in cui il mito dell’America e dei gangster si consolida profondamente nell’immaginario del nostro piccolo paese.
Nel 1955 Ferdinando Buscaglione l’aveva capito e fa di questo stile il suo marchio di fabbrica.
Fred era volutissimo da tutti; lo si trovava spessissimo come comparsa nei film o nelle pubblicità e ovviamente ogni sera ad esibirsi in night club.
Ma come ogni grande e vero artista la sua vita privata è sempre stata instabile e travagliata, decisamente non noiosa. Non si fermava mai davanti a nulla e la sua vita lo dimostra.
I miei genitori mi hanno tirata su a Fred, “latte, burro, marmellata” e ogni volta che l’ascolto non posso fare a meno di ripensare a quando ero piccola e a quanto cantavamo le sue canzoni gesticolando esattamente come lui.
L’ho dimenticato per molto tempo ma poi è successa una cosa.
Crescendo, la mia passione per la lettura ha finito per contagiare anche quel piccolo e protetto microcosmo che è sempre stato per me la musica. Un giorno di 4 anni fa il mio amico Mattia mi porta un libro: “chiedi alla polvere” di John Fante. Mentre lo leggevo ho sentito un’assonanza, non nei temi o nella storia (dei libri e delle canzoni). Fante in qualche assurdo modo ha evocato le stesse sensazioni che provavo, da bambina, ascoltando Fred,maturandole e ricordandomi che in qualche parte della mia casa avevo il suo cd.
Il punto è che non c’è solo musica e testo nelle canzoni; c’è tutta la vita e tutta la storia di gioia, dolore e noia di ogni singola persona che ha contribuito a quella canzone.
A volte, se ascolti bene, lo puoi sentire.
(Vale la pena di sentirle un pò peggio ma vedere lui mentre le canta)
Buona Giornata!