“King Of Pain” è l’ottava traccia contenuta nell’album Synchronicity del 1983.
Quinto e ultimo album della band guidata da Sting, capolavoro indiscusso se pensate che contiene brani come: “Synchronicity I & II”, “Every Breath You Take”, “Walking In Your Footsteps” e altri.
Io però vi propongo “King Of Pain”.
“C’è una piccola macchia nera sul sole di oggi
È la stessa vecchia cosa di ieri
C’è un cappello nero impigliato in cima a un albero
C’è uno staccio sull’asta della bandiera e il vento non si ferma
Sono stato già qui in piedi nella pioggia che scende
Con il mondo che gira in cerchi che mi corrono per la testa
Immagino di aver sempre pensato che tu potessi mettere fine a questo regno
Ma è il mio destino essere il re del dolore
C’è una piccola macchia nera sul sole di oggi
È la stessa vecchia cosa di ieri
C’è un cappello nero impigliato in cima a un albero
C’è uno staccio sull’asta della bandiera e il vento non si ferma
Sono stato già qui in piedi nella pioggia che scende
Con il mondo che gira in cerchi che mi corrono per la testa
Immagino di aver sempre pensato che tu potessi mettere fine a questo regno
Ma è il mio destino essere il re del dolore
C’è un fossile intrappolato nell’alta parete di una scogliera
Quella lassù è la mia anima
C’è un salmone morto congelato in una cascata
Quella lassù è la mia anima
C’è una balena arenata sulla spiaggia dal riflusso della grande marea
Quella lassù è la mia anima
C’è una farfalla intrappolata nella tela di un ragno
Quella lassù è la mia anima
Sono stato già qui in piedi nella pioggia che scende
Con il mondo che gira in cerchi che mi corrono per la testa
Immagino di aver sempre pensato che tu potessi mettere fine a questo regno
Ma è il mio destino essere il re del dolore
C’è un re sul trono con gli occhi strappati
C’è un uomo cieco che cerca un ombra di dubbio
C’è un uomo ricco che dorme su un letto d’oro
C’è uno scheletro che soffoca per una crosta di pane
C’è una volpe rossa straziata nella muta di un cacciatore
Quella lassù è la mia anima
C’è un gabbiano dalle ali nere con la schiena rotta
Quella lassù è la mia anima
C’è una piccola macchia nera sul sole di oggi
È la stessa vecchia cosa di ieri
C’è un cappello nero impigliato in cima a un albero
C’è uno staccio sull’asta della bandiera e il vento non si ferma
Sono stato già qui in piedi nella pioggia che scende
Con il mondo che gira in cerchi che mi corrono per la testa
Immagino di aver sempre pensato che tu potessi mettere fine a questo regno
Ma è il mio destino essere il re del dolore
Sarò sempre il re del dolore”
La canzone tratta appunto del dolore, sia fisico che mentale. Sono innumerevoli e stravaganti gli esempi che Sting riporta per rendere l’idea di questo male.
…”C’è un fossile intrappolato nell’alta parete di una scogliera
Quella lassù è la mia anima
C’è un salmone morto congelato in una cascata
Quella lassù è la mia anima
C’è una balena arenata sulla spiaggia dal riflusso della grande marea”…
Però spesso viene ripetuto: “Immagino di aver sempre pensato che tu potessi mettere fine a questo regno”. Quindi Sting riconosce che vi è qualcuno che può mettere fine al regno del dolore. La morte? Dio? Una donna? Boh chi lo sa. A voi l’interpretazione.
“Quella lassù è la mia anima”.
Però il tutto si conclude con la seguente frase che spegne ogni possibilità: “Ma è il mio destino essere il re del dolore, sarò sempre il re del dolore”
Buon ascolto,
Mario