Canzone contenuta nell’album senza titolo pubblicato nel 1981, sul retro portava una solitaria scritta: “Fabrizio De Andrè“; si inizio così a dargli proprio questo di nome o semplicemente a chiamarlo L’Indiano, per via dell’immagine in copertina. Disco che Fabrizio incise per risarcire il padre dal pagamento del riscatto del rapimento dell’ottobre-dicembre ’79.
I temi trattati sono molteplici, ma su di tutti spicca la fantasia, la libertà/anarchia e l’amore. Il testo è di una poetica e bellezza disarmante tanto che chiunque è in grado di interpretarlo e farlo suo.
In seguito alla censura, il verso «signora libertà, signorina anarchia» è modificato nella versione in studio in «signora libertà, signorina fantasia», così come «il polline di un dio, di un dio il sorriso» viene spesso modificato in «il polline di dio, di dio il sorriso».
Molto importante è la riflessione sulla libertà, che è sempre perseguibile, nonostante gli uomini stessi a volte ne impediscano la completa realizzazione.
“Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d’amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c’è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.T’ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell’altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.”