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THE ENEMY (Mumford And Sons 2011)

 

Incisa nel 2011 per il riadattamento cinematografico di Wuthering Heights a cura di Andrea Arnold.

Il loro stile fin dall’inizio è riconoscibile ma a mio parere questa è una canzone a sè stante.

Credo che in questo particolare caso i Mumford siano stati in grado di dare più che mai significato a ciò che cantano e suonano. Il testo è abbastanza criptico (come spesso accade) e, anche con qualche aiuto dalle citazioni del libro, l’interpretazione viene decisamente lasciata libera.

Dopo un lungo e ripetuto ascolto credo di aver trovato una possibile chiave di lettura. La chiave credo stia nel violino stonato; nascosto e confuso con altri suoni e poi dimenticato.

A voi.

“Give me hope in silence

It’s easier; It’s kinder
Tell me not of heartbreak
It plagues my soul, plagues my soul
We will meet back on this road
Nothing gaining, truth be told
But I am not the enemy
it isn’t me, the enemy

But I came and I was nothing
And time will give us nothing
So why did you choose to lean on
A man you knew was falling?

Give me hope in silence
It’s easier; It’s kinder
Tell me not of heartbreak
It plagues my soul, plagues my soul
And bury me beside you
I have no hope
In solitude

(“Non voglio giacere là tutta sola; possono seppelirmi a quattro metri di profondità, la chiesa intera può crollarmi addosso,ma non avrò pace se tu non sarai con me. Mai!” Catherine)

And the world will follow
To the earth down below

But I came and I was nothing
And time will give us nothing
So why did you choose to lean on
A man you knew was falling?”

Quando si parla di “nemico” io penso solo ad una cosa. Emily Bronte ha scritto un intero libro sui “nemici” come li intendo anch’io; quelli di sé stessi.

“Perché mi hai disprezzato? Perché hai tradito il tuo stesso cuore, Catherine? Io non ho una parola di conforto per te: tu hai quello che ti meriti. Ti sei uccisa da te stessa. Sì, tu puoi baciarmi, e piangere, puoi strapparmi lacrime e baci: essi ti arderanno, ti danneranno.
Tu mi amavi: che diritto avevi, allora, di lasciarmi? Che diritto, rispondimi, di sacrificarmi al tuo miserabile capriccio? Mentre né la miseria, né la degradazione, né la morte, nulla di tutto quel che Dio e Satana potevano infliggerci, ci avrebbe separato, tu, di tua piena volontà hai fatto ciò. Non io ti ho spezzato il cuore, ma tu stessa: e il mio col tuo.” Heathcliff

Chiara

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