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Ketama 126

Intervista: KETAMA 126

Roma brucia, nel senso di Roma viva come non mai.

Leggendo in giro sulle varie webzine e siti di musica è facile imbattersi nell'”oramai divenuto celebre” termine de: “la scena musicale romana”

In questa fantomatica “scena romana” c’è dentro di tutto e di più: l’indie il pop di Calcutta, Contessa, dei TheGiornalisti, di Gazzelle, di Giorgio Poi e Francesco Motta (adottati), la trap della Dark Polo Gang, il pop rap di Coez per poi arrivare alla freschissima crew della Love Gang – CXXVI con i più noti Carl Brave X Franco 126.

In mezzo a tutto questo “casino” c’è anche Ketama 126, anche lui membro della Love Gang – CXXVI, con cui abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere. Lui non pensa tanto ai generi, mica generi, alle scene romane e non, lui pensa a raccontare la sua esperienza, e lo fa con la musica; Ketama cerca il rispetto della sua città e vuole portare avanti un movimento vero per la gente vera che rappresenti l’Italia e Roma.

“Inoltre, Ketama è una regione del Marocco in cui fanno il fumo migliore”.

Ketama 126

ITF: È un periodo fertile per la Love Gang 126: è uscito da poco Polaroid di Carl Brave x Franco 126, adesso il tuo primo album. Ci racconti un po’ com’è nata la Love Gang 126?

K 126: 126 nasce nel 2007 come una  comitiva di 5 amici io, Asp, Franco Sean e Gordo ed il nome deriva dal numero di gradini che compongono le scale dove ci incontravano. La decisione di fare musica è venuta dopo. La differenza tra Lovegang e CXXVI è che CXXVI è un gruppo chiuso fondato e formato dai 5 padri fondatori e al massimo da qualche affiliato, mentre Lovegang è un movimento inclusivo unito da un sentimento comune di cui tutti se vogliono possono far parte.

ITF: Ketama? Dove nasce il tuo nome, ha un qualche significato particolare?

K 126: Viene da “acqua keta” che e un modo di dire romano e sarebbe l’acqua che sembra calma, ma è pronta ad agitarsi. Inoltre, Ketama è una regione del Marocco in cui fanno il fumo migliore.

ITF: La tua musica è un misto tra trap, hip hop e c’è anche dell’indie nel senso dei temi e delle atmosfere raccontate. Forse può essere definito un vero e proprio nuovo genere di musica. Tu hai iniziato subito in questa direzione musicale?

K 126: Ci è voluto del tempo per riuscire a trovare il mio suono, ma quello che mi contraddistingue da sempre nel fare musica è la ricerca e l’originalità quindi posso dirti che lo spirito non è mai cambiato.

ITF: Veniamo al tuo album: “Oh Madonna!” Come nasce l’album? Era da tanto che ci lavoravi?

K 126: Il processo di creazione di quest’album è stata la cosa più naturale del mondo, è semplicemente una raccolta dei pezzi migliori che ho fatto nell’ultimo anno.

ITF: Piccolo Kety non vogliono che tu vinca“. Parla di te questa canzone? Chi e in che senso “non vogliono che tu vinca”?

K 126: Quelli che non vogliono che tu vinca sono tutti quelli che non credono in te e fanno di tutto per buttarti giù, sono quelli che ti dicono di arrenderti a fare quello che non ti piace per due lire per 10 ore al giorno per il resto della tua vita perché è così che fanno tutti. Piccolo Kety è una canzone che ho fatto per motivare chi l’ascolta a non arrendersi mai e inseguire sempre le proprie passioni perché solo questo può salvarci.

ITF: Nel tuo album hai inserito un brano dedicato a Pantani, dove descrivi della capacità di rialzarsi, dell’importanza del gruppo (giro coi miei gregari), il pedalare in salita. Da dove nasce? Cioè, l’hai usata come esempio per descrivere la tua esperienza?

K 126: Anche Pantani è una canzone in grado di motivare perché il pirata è un grande esempio di uomo e atleta con una passione sconfinata per il suo sport e che non si è mai arreso e che ha dato il massimo anche e soprattutto nei momenti più critici

ITF: Rispetto al panorama musicale romano, sembra essere fiorita la terza generazione (dopo la prima di De Gregori/Venditti, la seconda di Fabi/Silvestri/Gazzè): La love Gang 126, Calcutta, Giulia Anania, per dirne alcuni. Cosa ne pensi dei tuoi colleghi dell’indie romano? Ne puoi parlare anche male.

K 126: Ovviamente mi piacciono Carlo e Franco anche se fatico a inquadrarli in quel genere, ma ti dico la verità, non ne posso parlare ne bene ne male perché è una musica che non conosco e non mi appassiona. Mi piacciono alcuni cantautori vecchi tipo Califano e Rino Gaetano, ma sono parecchio ignorante in materia.

ITF: Quanto è importante Roma per Ketama? Nel senso: esisterebbe Ketama senza Roma?

K 126: Certo, esisterebbe, ma sarebbe un’altra persona e non so dirti come sarei.

Ketama 126 & Pretty Solero

ITF: Una delle critiche più in voga che si sentono in giro, soprattutto dopo l’uscita del lavoro di Carl Brave x Franco 126, si potrebbe riassumere in: si, bravi, ma non so se possono piacere al di fuori del contesto romano. Cosa ne pensi? Ci può essere questo rischio? (Personalmente penso che possa funzionare benissimo, visto che la tua è musica è molto bella ed interessante).

K 126: Credo che queste critiche siano abbastanza sterili perché nel loro caso i numeri parlano chiaro e non mi sembra che stiano incontrando questo tipo di difficoltà. Per quanto mi riguarda non ho questo genere di paure, anche se il contesto è Roma io parlo di cose comuni a tutti gli amici in tutta Italia.

In ogni caso quello che conta di più per me ora è avere il rispetto della mia città e stare sul posto e portare avanti un movimento vero per la gente vera che rappresenti l’Italia e Roma.

ITF: Ti vedremo in tour quest’estate?

K 126: L’ ultima data che ho fatto è stata il 23 luglio a Roma al Festival Roma Brucia con tutta la Love Gang davanti a 6000 persone. Il  23.08 mi esibirò al Parco Gondar a Gallipoli.

 

 

Andrea

Appassionato di ogni genere di musica fin da giovane età, una delle poche cose senza cui mi è impossibile vivere. Una strada contorta e svariata, partendo dal punk rock, passando per il rock classico, blues, jazz e indie. Un'unica certezza: "Abbiate una fiducia di ferro in voi stessi, ma dubitate sempre: vi tiene svegli e all’erta. Pensate sempre di essere i figli di puttana più fichi della città, e pensate sempre che fate schifo!"

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