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Sono andato a vedere ANGEL OLSEN (e ho fatto la sauna) @Salumeria Della Musica (Milano, 01/06/2017)

Se in questo live report deve vincere la sincerità e l’onestà intellettuale, il ricordo più vivo e segnante della serata alla Salumeria Della Musica è l’assurdo e insopportabile CALDO disumano e infernale che scaturiva dalle viscere del noto locale milanese. 

Se in questo live report deve vincere la sincerità e l’onestà intellettuale non posso però dire che la serata in compagnia di Angel Olsen è stata a dir poco meravigliosa. A testimonianza di questo, basti pensare al pubblico milanese che manco per un secondo ha mollato il colpo nonostante i 100 mila milioni di gradi percepiti.

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Angel Olsen + sauna del pubblico / @SalumeriaDellaMusica

Prima di iniziare a parlare del bellissimo concerto di Angel Olsen & band, voglio spendere due righe sull’opening. Ad aprire il concerto c’è Alex Cameron, artista australiano uscito con il suo primo album Jumping The Shark nel 2016. Cameron si esibisce in una bella performance, sul palco si lascia andare a movenze che tanto ricordano David Bowie; la voce baritona e il sax accompagnatore fanno da ciliegina all’esibizione.

In tanti il giorno dopo se lo ricorderanno e se lo andranno a cercare su Spotify (noi di InTheFlesh dato che siamo sempre sul pezzo, lo conoscevamo già). 

 

@alkcm live at #SalumeriaDellaMusica #AlexCameron

Un post condiviso da InTheFlesh (@blogintheflesh) in data:

Ma arriviamo ora alla nostra amata Angel Olsen. Non starò qui a dirvi quanto l’artista americana sia la punta di diamante del folk rock contemporaneo, gioiello della miracolosa etichetta Jagjaguwar (Bon Iver e Dinosaur Jr. solo per citarne alcuni) e messa tra gli artisti migliori del 2016 da Pitchfork. Queste sono tutte belle parole ma, una volta vista dal vivo, tante cose diventano chiare e si capisce il perchè di così tanto clamore attorno ad una “qualunque” cantate folk.

Vedere suonare la Olsen dal vivo è un po’ come partecipare ad un qualcosa di sacro e solenne. Si sta in silenzio, si ammira e si ascolta a bocca e cuore spalancato la sconcertante e perfetta voce della cantate americana, che passa con grande naturalezza da toni dolci e cullanti a veri e propri “scream” in pieno stile anni ’70. Come ben lo si poteva intuire già dall’album, la “Angel Olsen dal vivo” è tutta centrata sulle sue capacità vocali (ripeto sconcertanti) e sulle sue grandi doti di scrittura/poetica; ma la band, ben 6 componenti, rimane comunque quel contorno non invadente ma fondamentale per l’intero spettacolo. 

 

@angelolsenmusic mi ha sciolto completamente ?#AngelOlsen #folkmusic #Live #Concert #lasalumeriadellamusica #Milano

Un post condiviso da Mario Guerci (@guermeri) in data:

Il live è quasi interamente incentrato sul suo ultimo lavoro My Woman: la poetica Heart Shaped Face, la più aggressiva Shut Up Kiss Me e poi ancora Give It UpNot Gonna Kill YouThose Were the DaysWoman; non mancano però anche brani più datati. Vedere la cantante americana non risparmiarsi un secondo nonostante il caldo insopportabile, dava forza anche al pubblico che, spesso e volentieri, ha spronato la band a suon di applausi e non sono mancati piccoli siparietti e scambi di baci tra la regina e i suoi fan.

“To lose the feeling of an endless searching through
How to have made what is never about me or you
That is the kind of love I’d always dreamed to be
However painful, let it break down all of me
‘Til I am nothing else but the feeling
Becoming true”

 Heart Shaped Face

 

@angelolsenmusic ⚡️?live #SalumeriaDellaMusica #Concert #AngelOlsen #Folk #live @pitchfork

Un post condiviso da InTheFlesh (@blogintheflesh) in data:

 Dopo una serata del genere quello che mi porto a casa sono due cose:

1- è veramente possibile perdere peso grazie alla sauna.

2- Angel Olsen è un’artista unica ed eccezionale, che ha trovato la sua maturità come donna e cantante, e sta andando in giro per il mondo a raccontarlo attraverso la musica e i concerti. Il live alla Salumeria è la riprova che per fare bella musica dal vivo, non sono necessarie chissà quali produzioni ed organizzazioni, per fare bella musica servono in primis persone che hanno un qualcosa di vero da comunicare e lo sappiano di conseguenza scrivere e suonare.

 

 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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