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Bear's Den - Live - Milano

Sono andato a vedere i BEAR’S DEN @Magnolia (Milano 13/03/2017)

Mentre gran parte dei milanesi (fighetti) amanti della musica erano riuniti al Fabrique ad assistere al concerto dell’iper idolatrato Bonobo (che piace pure a me), un’altro grande concerto si stava svolgendo in quel di Milano: i Bear’s Den al Circolo Magnolia.

Bear's Den - Milano

Il Magnolia d’inverno è di una bruttezza e tristezza rara“, questo il primo pensiero che ho avuto dopo aver varcato la soglia del circolo più famoso di Milano. In lontananza si sente già suonare, sono i BANFI (vi giuro che si chiamano così), band pop rock londinese che apre la serata. Purtroppo vedo solo la fine del loro spettacolo, ma quel poco basta per annotarmi il nome e ripromettermi di andare a recuperarli. I BANFI (rido ancora per il nome) sono guidati dalla copia moderna di Robert Plant, ma ancora più figlio dei fiori. 

Ore 22.30 più o meno, arrivano i Bear’s Den. 
L’assetto da tour è composto da 5 elementi: i membri portanti sono Andrew Davie, voce principale, chitarra elettrica ed acustica, Kevin Jones basso e chitarra e Joey Haynes banjo e seconda voce; a loro si aggiungono (solo nei live) batterista e terza chitarra che spesso e volentieri si trasformano in fiati e tastiera. Appena vedo i fiati mi si riempie il cuore, strumento che amo come poche cose dal vivo. 
 
Bear's Den
 
Gli hipsteroni di londra partono carichi con 4 chitarre sulle note di Red Heart & Pouring Rain, dal vivo la resa è fantastica e la voce di Andrew Davie è forte e profonda tanto da colpire di prepotenza l’ascoltatore. Facile rimanere incantati dalle atmosfere malinconiche ma speranzose che i cinque di Londra riescono ad evocare con le loro canzoni.
La band prosegue alternando brani dei due album fin qui pubblicati, potrebbero sembrare ripetitivi con il loro incedere di acustiche, tamburoni e cori, ma è questo il loro grande punto di forza e ben lo sfruttano per coinvolgere e colpire il pubblico. Un folk moderno che spesso tocca punti di elettronica grazie all’utilizzo di tappeti di sintetizzatori che danno quel tocco di contemporaneità alla serata.
 
 

Magnifico live dei @bearsdenmusic al @circolomagnolia di #Milano #live #music #BearsDen

Un post condiviso da InTheFlesh (@blogintheflesh) in data:

Da sottolineare la bellissima esecuzione di Above The Clouds Of Pompei e la versione completamente unplugged di Don’t Let The Sun Steal You Away. I cinque si raggruppano in un angolo del palco e qui, a microfoni spenti, con tanto di tromba e benjo, si cimentano in un’esecuzione che molto ricorda i Mumford & Sons
Momento apice dello spettacolo avviene quando i tre orsi scendono in mezzo al pubblico per eseguire Gabriel, io (botta di culo) c’è li ho ad un centimetro, e lì, per cinque minuti, le barriere tra artista e spettatore vengono abbattute.
 
 

Vi salutano i ? @bearsdenmusic da 1 centimetro #BearsDen #Live #Music #Magnolia @circolomagnolia

Un post condiviso da Mario Guerci (@guermeri) in data:

Si arriva così alla fine della serata, il tutto si chiude con la magnifica e tanto acclamata Agape.
 
I cari Bear’s Den salutano commossi, è la loro prima volta a Milano ed è la prima volta che li vedo; ma credo, che sia io che loro, ce la scorderemo difficilmente.
 
 

@bearsdenmusic live at @circolomagnolia #Agape #BearsDen #Music #Live

Un post condiviso da InTheFlesh (@blogintheflesh) in data:

 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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