Sono andato a vedere Carl Brave x Franco 126, il duo rap/indie/trap che, in poco tempo, è diventato un vero e proprio culto popolare (pop).
Per chi non sa proprio nulla di loro e si è trovato su questa sperduta pagina dell’internet a caso, vi basti sapere che Carlo Luigi Coraggio e Franco Bertollini sono due rapper de Roma, che è uscito quest’anno il loro album di debutto, Polaroid (Bomba Dischi), e che gli addetti ai lavori si son trovati tutti d’accordo nell’esprimere parole molto positive nei confronti del disco. Pure noi del maiale abbiamo detto la nostra che potete leggere QUI.
A noi il disco è piaciuto molto molto, soprattutto per naturalezza dei testi e la presenza (ogni tanto) dei fiati.
Mi son recato al concerto molto prevenuto, portandomi dietro commenti negativissimi di amici che avevano già visto i due trasteverini al MI AMI dello scorso maggio. Di conseguenza la mia linea di pensiero preimpostata ad hoc per la serata era del tipo: ok vado, ascolto, disprezzo, confermo il disprezzo altrui, torno a casa dicendo “eh si ma me lo aspettavo” dandomi da solo pacche sulle spalle.
Ecco com’è andata realmente:
- Andare al Magnolia è già un’ansia perchè mi da l’idea di andare in Bosnia ed Erzegovina;
- La prima impressione che ho avuto è stata: “esticazzi” c’è più gente qui che ad un concerto di Justin Bieber;
- Età media bassissima, mi sentivo tipo il Grande Puffo;
- C’erano un sacco di macchine con dentro genitori che aspettavano i figli;
- Non ho fatto in tempo a vedere Frah Quintale (mio grande idolo), causa ritardo del mio amico detto Er Betulla;
Il live di Carl Brave X Franco 126 più che un concerto lo definirei come una grande festa / “situazione”, dove le canzoni nulla c’entrano con il disco e che dal vivo rendono proprio poco. L’audio e le performance vocali non hanno convinto, forse causa anche la mia posizione defilata, ma certi brani proprio bocciati; si sentivano male e la seconda voce sembrava più quella di un Muezzin che altro: naaaaa, aaaaaah, eeeeeeh, naaaaa, aaaaaah.
Per non farmi mancare proprio nulla, mi son scelto il posto accanto alla fan numero uno del pianeta terra dotata di una voce che più “graziosa” non si può; il concerto si è tramutato ben presto in un featuring del tipo Carl Brave x Franco 126 x Fan Girl Spacca Timpani 126 Decibel.
I brani venuti meglio sono Tararì Tararà e Noccioline, uniche due canzoni che son riuscite a far muovere le mie gambe piantonate a terra a mo’ di idranti.
Franchino e Carlino non intrattengono per niente, le uniche cose che dicono sono: “fate più caciara!!”, e poi “Milanoooo, ci siete?!?”, e poi “daje fate caciara!!!”, e ancora “fate più caciara”. Mamma che noia veramente. Il concerto dura un 40 minuti con tanto di “fintone” con uscita dal palco per poi tornare a chiudere con l’invocatissima Pellaria e poi Sempre in Due.
C’è spazio anche per il bis rivisitato di Noccioline e Tararì Tararà e devo dire che queste versioni più veloci mi son piaciute molto.
L’amore che ho per Polaroid vince nettamente sul live dell’altra sera, Carl Brave X Franco 126 hanno inventato un genere e raccolto a se un sacco di gente che nelle loro canzoni ci si è ritrovata molto, ed è questo il bello della musica.
Per adesso però me li ascolto in cuffietta che è meglio; per il live conviene aspettare ancora un po’.
Articolo interessante, noi del lama Italia abbiamo analizzato franco 126 nel nostro articolo. Buttaci un occhio https://lamaitalia.wordpress.com/2019/10/01/franco126-tutto-quello-che-non-vorreste-sapere/