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Me & Mando

Sono andato a vedere BRUCE SPRINGSTEEN @SAN SIRO (MI, 3/06/13)

Premetto che sono pensieri notturni e quindi, forse, poco chiari e sconnessi.

È successo di nuovo. Perché ogni volta che esco da un concerto di Bruce Springsteen sono avvolto da un filo di tristezza e malinconia? Quella tristezza che senti quando si è appena concluso un qualcosa di veramente profondo, che lascia il segno; in positivo ovviamente. Perché è diverso dagli altri concerti? E si che ne ho visti tanti, ma nessuno mai mi turba e scuote a tal punto. Ancora una volta è accaduto, ancora una volta sono stato sconquassato dall’incredibile forza e personalità che avvolge ed incarna un signore di 63 anni originario del New Jersey.

bruce springsteen 1984

Forse dopo tanti anni ho capito la questione.
Lui lo fa prima di tutto per se, perché è la cosa che più gli viene bene e più gli piace al mondo: suonare e ballare con i suoi migliori amici; cosa c’è di più bello? È incredibile vedere quanto si diverte sul palco, quanto si carica, ancora prima di far divertire noi! Mi vien da dire che noi (pubblico) sotto questo aspetto veniamo dopo.

Altro pensiero riguarda la fatica. Si perché come per tutte le cose belle bisogna fare un po’ di fatica, ed un concerto di Springsteen t’ammazza. Perché non puoi smettere di seguirlo, non ti lascia tregua; canzone dopo canzone, sparate come colpi di mitraglia e tu sei li che dopo un po’ vorresti una piccola tregua, ma non puoi mollare, dopo quasi due ore e mezza; stremato, senza voce, rintronato, non puoi cedere, perché lui ne ha ancora e non si risparmia per niente. E ti vien da dire: ma se lui ha ancora voglia di farci cantare e di farci ballare, chi sono io, piccolo stronzo, per non darmi tutto e cantare fino all’ultimo briciolo di voce?

San Siro

Noi: Già perché l’altra cosa che mi stupisce sempre è come si pone di fronte al pubblico, è come se fosse lui lo spettatore e noi i protagonisti, ci osserva con curiosità e tanta aspettativa, non si può deluderlo.

Infine mi vien da dire che tutto questo è vero anche perché vissuto con i miei compagni di sempre, ogni tanto mi giravo e vedevo Luca con un sorriso perenne stampato in viso, Samuele, che solitamente non si scompone di un centimetro, ballava come un balenottero disco-stu; poi pensavo alla Chiara e al Nico (più alla Chiara), (prima fila, merde) ed ero sicuro che anche loro lo stavano vivendo guardandolo in questo modo.

Quindi la tristezza ora è diventata riconoscimento di una bellezza accaduta che non va ricordata con malinconia, ma ricercata in tutto il resto.

San Siro By Night

Spettatori ma protagonisti di una serata magica.

 

 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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