Richard Branson, che nel 1972 insieme a Nik Powell fondò la Virgin Records, che grazie a “Tubular bells” di Mike Oldfield, pubblicato un anno più tardi, nel giro di pochi anni si affermò come una delle etichette più potenti sul panorama mondiale, fino a inaugurare (nel 1976, quando aprì il primo negozi di Oxford Street, a Londra) la catena di grande distribuzione musicale Virgin Megastore, ha indicato nella Apple e nella Rete gli assissini dei negozi di dischi vecchio stile. Una lucida analisi di quanto accaduto negli ultimi vent’anni.
“Parlando in generale, la Apple è magnifica. Ma è stata proprio la Apple a uccidere i negozi di dischi, così come ha fatto Internet”, ha spiegato il magnate ai microfoni dell’emittente radiofonica francese Europe 1, che tuttavia non si sente di puntare il dito contro il Web e la creatura di Steve Jobs: “No, non ne faccio un discorso di colpa. Bisogna semplicemente accettare il fatto che la tecnologia si stia evolvendo. I Virgin Store sono stati aperti per trent’anni, ma – purtroppo – niente è per sempre”.