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Sanremo 2017

Sanremo, e la paura di mettersi in gioco – E VOI DOVE SIETE?

Una domanda sorge spontanea:

Ma i vari Calcutta, Cosmo, Contessa, Tommaso Paradiso, Brunori, e bla bla bla dove sono?

Sanremo ci ricorda che la musica è una cosa seria, a prescindere dai contenuti del festival, c’è una mobilitazione mastodontica di mezzi, persone e media il tutto in nome della MUSICA.

Alt! Premessa:

La parola indipendente spiega esaustivamente che, se un artista, appartenente alla sopracitata categoria, si presentasse a Sanremo, si vedrebbe voltare le spalle dal suo pubblico di nicchia, per trovare un nuovo seguito, che ahimè, lo abbandonerebbe dopo i due mesi di successo per un qualsiasi altro artista con una nuova canzone da “consumare”. 

Fatta la premessa, permettetemi un’invettiva.

Presuntuosi! In queste serate di festival c’è l’eccellenza italiana, il meglio delle luci, della grafica, del modo di fare tv (può farvi schifo o no però è il meglio che la nostra televisione può offrire).
Se ognuno di voi si presentasse, molto probabilmente l’italiano medio conoscerebbe un modo di fare musica diverso da quello che ci propinano i media.
Dopotutto, un cantante in quanto tale, non sente forse il bisogno di cantare per comunicare a tutti un concetto, un’emozione, e raggiungere quante più persone possibili, facendogli vibrare l’anima e il cuore?
La musica è un qualcosa che non ci si può tenere per sé.

Voi che fate canzoni solo per “eletti”, che fate tanto gli alternativi siete ipocriti ed egoisti. Ormai non esiste più il concetto di cantante indie, soprattutto oramai voi non siete più cantanti indipendenti; ha senso tenere le vostre 4 canzoni per 4 (numero in continua crescita) sfigati con la barba e i pantaloni con i risvoltini?

Voi, purtroppo o per fortuna, siete l’eccellenza della musica italiana, e a mio modestissimo parere, non vi presentate al festival per paura del giudizio. Bello farsi belli con chi vi ama già, con chi vi riempie i locali. Il punto è farsi giudicare dagli altri, per vedere effettivamente se la vostra musica è un qualcosa di universale.

Invettiva a parte, queste mie righe vogliono essere un esortazione.

Mettetevi in gioco! Non fate gli sfigati! Non abbiate paura.
Una cosa bella deve essere condivisa, con tutti!
Non rinchiusa nei 4 muri di un locale, o nelle orecchie di chi vi ama già!

Detto questo, le righe che ho scritto sono pensieri di uno che non sa scrivere ma sa ascoltare e quindi apprezzare musicisti come voi.

 

 

Samuele

Tecnico di regia radio/TV e fonico freelance. Ho iniziato a fare radio illegalmente nella cantina di casa, genio del suono e non solo. Mi piace mangiare male e fumare ancora peggio.

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