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PersonA

1.5 3

Parliamoci chiaro, gli Edward Sharpe & eccetera eccetera li ricordiamo per soli due motivi: Home e la emotivamente spensierata Every Part of You (che comunque ancora oggi mi mette felicità). Detto questo, nel 2016 è uscito il ben quarto album della formazione girovaga, capitanata dal santone capelluto e barbuto di nome Alex Ebert.

Se la forza dei primi album, ma in realtà del solo lavoro di debutto Up from Below, era stata una bellissima spensieratezza e semplicità nel fare musica e nell’essere naturali e realmente disincantati, tutto questo è venuto sempre più a mancare nei loro successivi lavori, fino a completamente sparire nell’ultimo album, PersonA.

PersonA con la finale maiuscola è il titolo della loro quarta fatica, 10 tracce, una peggio dell’altra. Forse un lavoro più intimistico, forse un tentativo di tirar fuori la parte più triste e malinconica di Alex Bert. Tutto questo però non è riuscito, né dal punto di vista musicale né da quello dei contenuti.

Ho fatto veramente fatica ad ascoltare tutto l’album ed a stento sono arrivato alla fine. Nulla mi è rimasto. Le tracce più ascoltabili, a malapena 2, sono un già sentito, mentre tutto il resto è un qualcosa di lento e noioso. Passaggi al pianoforte sorretti dalla solita voce dolce e malleabile di Bert, ci sono i soliti cori enfatizzanti e alcuni falsetti misti ad urletti quasi ridicoli. Manca tutto ciò che aveva reso Edward Sharpe & The Magnetic Zeros quel fenomeno musicale che tutti si ricordano ma che ora si fa fatica ad accettare.

Forse l’unica traccia degna di nota è Free Stuff ma solo perchè è quella che più si avvicina al vecchio stile dei primissimi lavori e che quindi in tutta questa pochezza, risulta essere sufficiente.

In sintesi un album da dimenticare e da NON ascoltare. Un album da, come sto facendo in questo momento, cancellare per liberare spazio sul PC per altra musica decisamente più dignitosa.

Tracce consigliate: Nessuna 

Mario

Laureato in economia, ma ciò che amo veramente è la musica e provo anche a scriverci qualcosa. “A Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie“ Follow @guerci_mario

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