Questo è il giorno del lutto del grunge. Kurt Kobain, leader dei Nirvana, si toglie la vita nella sua casa di Seattle.
Il suo corpo però non fu scoperto fino all’8 aprile, quando un elettricista, arrivato nella casa del cantante per l’installazione di un sistema di sicurezza, scoprì il corpo esanime dell’artista. Nel suo corpo fu ritrovata una alta concentrazione di eroina e tracce di Valium.
Kurt lasciò una lettera, che come destinatario aveva il suo amico immaginario dell’infanzia, Boddah, dove spiegò i motivi del suo gesto: scrisse che “Io non provo più emozioni nell’ascoltare musica e nemmeno nel crearla nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole”, che invidiava Freddie Mercury, perché, nonostante il successo, era capace ancora di emozionarsi per le urla del pubblico e trarre energia da questo; e terminò citando una verso di Hey Hey, My My di Neil Young “ è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente”.
Il caso fu archiviato dalla polizia di Seattle come suicidio causato da un colpo di fucile alla testa.