Ruby Tuesday è una canzone della band inglese The Rolling Stones, inserita nell’album Between The Buttons pubblicato il 20 Gennaio di 46 anni fa.
In realtà, se devo essere sincero, la canzone fu inserita nella pubblicazione americana, uscita qualche settimana dopo quella inglese.
Come singolo, raggiunse il primo posto nelle classifiche degli Stati Uniti e il terzo in quelle britanniche. Nel 2004 la rivista Rolling Stone collocò il pezzo al 303º posto nella sua lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi.
La cosa molto divertente riguardo questo brano è l’incertezza sulla paternità del pezzo; infatti ciascun membro della band dice la sua: secondo Jegger è solo sua, la cantante Marianne Faithfull nella sua autobiografia l’accredita a Richards e a Brian Jones ed in fine il bassista Bill Wyman l’attribuisce al solo Richards.
Sarebbe quest’ultima la versione più creditizia, Keith Richards in un’intervista al Rolling Stone Magazine, dichiarò di aver composto la canzone in una stanza di hotel a Los Angeles nel 1966. Dichiarò inoltre che il soggetto della canzone era una groupie da lui conosciuta; il pezzo è incentrato infatti intorno a una figura femminile descritta come uno “spirito libero”.
Lasciamoci allora addolcire dalla canzone del giorno, un brano semplice e nostalgico, capace di attraversare 46 anni di musica ed essere ancora oggi piacevole da ascoltare!
“She would never say where she came from
Yesterday don’t matter if it’s gone
While the sun is bright
Or in the darkest night
No one knows
She comes and goes
Goodbye, Ruby Tuesday
Who could hang a name on you?
When you change with every new day
Still I’m gonna miss you…
Don’t question why she needs to be so free
She’ll tell you it’s the only way to be
She just can’t be chained
To a life where nothing’s gained
And nothing’s lost
At such a cost
There’s no time to lose, I heard her say
Catch your dreams before they slip away
Dying all the time
Lose your dreams
And you will lose your mind.
Ain’t life unkind?”
Buona Domenica e buon ascolto!
Mario